Cento Note

61  "Viajo Sola" Sono una donna libera

Note per una Sinfonia

284 pagine - € 14,98
ISBN: 979-8776549731
(Disponibile anche con copertina rigida e in formato Kindle e-Book)
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"Viajo Sola" Sono una donna libera

Io indosso una minigonna e vesto abiti succinti, ma nessuno deve mai dire che se mi hanno stuprata è perché me la sono cercata. Accetto volentieri di parlare con persone sconosciute perché penso che tutti quanti in fondo siano animati da buone intenzioni. Nessuno mi dirà che non ci si deve fidare e che se mi fido quel che accadrà sarà per colpa mia. Io vado a ballare, a volte bevo, qualche volta mi sballo. Nessuno mai ritiene di dover approfittare di me solo perché mi sto divertendo e non sono abbastanza lucida da poter dire di no.

Mai nessuno mi dirà che me la sono cercata. Io mi trucco, ho un tatuaggio, ho anche dei pearcing, ma non per questo dovrò sorbirmi la tiritera sulle donne che non hanno più gli stessi valori di una volta. Io cammino da sola, di notte, esco da sola, la sera, perché so che nessuno avrà intenzione di farmi del male. Non mi sentirò pedinata, nessuno mi disturberà perché ritiene che io, senza un uomo, sia disponibile per lui. Nessuno mi dirà, dopo una possibile aggressione che è stata tutta colpa mia. Nessuno dirà che non devo uscire da sola a certe ore della sera o della notte. Quel privilegio non è solo per gli uomini.

E nessuno mi dirà mai che lo stupro, di sera, contro una donna, è come la rapina verso un uomo che porta in giro un orologio di valore. Andare in giro e respirare, camminare, vivere, non è come esporre ricchezze che provocano i poveri e i ladri. Il corpo non si ruba e nessuno dirà mai che sono io ad avere colpa e non gli stupratori. Io prendo il treno, la sera, dopo il lavoro, e se trovo un malintenzionato potrò dire basta perché non è colpa mia. Io vado in bus e nessuno penserà di avere il diritto di strusciarsi su di me e di palparmi, facendomi sentire il cazzo duro poggiato sui miei abiti.

Nessuno avrà intenzione di molestarmi perché la cultura di chi mi circonda non è uguale a certi uomini “stranieri e dell’Islam”. Noi siamo molto più avanti e non c’è un solo uomo che mi dirà di indossare abiti diversi, per non esporre il corpo ad eventuali criminali.

Io posso camminare libera, andare in giro in bicicletta a tarda ora, guidare la sera e rientrare in casa tardi, dopo una serata con le amiche, e nessuno mi chiamerà troia perché ho partecipato ad una serata in cui ho pomiciato con uno sconosciuto. Se quello mi avesse stuprato nessuno avrebbe detto che sarebbe stata colpa mia. Io vado in campeggio, d’estate, da sola, e nessuno dirà che così è come far capire che sono disponibile. Accetto passaggi dagli sconosciuti e non succede mai che qualcuno metta la mano sulla mia coscia e tenti di stuprarmi.

Non succede di essere scaricata per strada perché ho detto di no. Io posso acconsentire ad un rapporto sessuale e posso anche dire no. Nessuno mi dirà che avrei dovuto dirlo un po’ più forte o che non posso iniziare e poi smettere, perché se uno ha il cazzo gonfio dovrei soddisfarlo. Io vado a correre la sera, al parco, per le strade, e nessuno pensa che correre sia un po’ come autorizzare alla molestia. Io viaggio da sola, vado ovunque, prendo il mio zaino e visito paesi sconosciuti, come hanno fatto tanti uomini prima di me, avventurosi, scopritori di nuove terre ferme e isole, attraversando oceani, fiumi, montagne.

Nessuno mai dirà che sono pazza e che se qualcuno mi farà del male me la sono cercata. Io viaggerò da sola e non dovrò aspettarmi che un uomo mi stupri o mi uccida, perché le strade sono anche le mie e non è scritto in nessun posto che le donne debbano stare a casa o viaggiare con la scorta, solo perché donne. Io sono tutto questo e molto di più e so, ne sono certa, che quello che ho detto, quel che ho fatto e vorrei fare, mi è stato e mi sarà reso difficile perché in realtà le cose vanno in modo assai diverso. Siamo nel 2016 e, ancora, qualunque cosa io faccia, se qualcuno mi fa del male, è sempre colpa mia.

Quando due donne vengono uccise e lasciate in sacchi dell’immondizia, perché “viaggiavano da sole”. Dobbiamo pretendere che le strade, le città, il mondo, siano a misura di donne ma non con più “sicurezza”, più guardie, ronde, uomini armati, ma con un cambiamento culturale che deve riguardare tutti quanti, incluse le donne che dicono ad altre che dovrebbero comportarsi diversamente perché altrimenti sono solo delle zoccole.

(Testo ispirato ad una storia vera, fatto realmente accaduto. Due ragazze italiane che stavano facendo un viaggio a piedi e con mezzi di fortuna in Sud America, da sole, vennero stuprate, uccise, e poi abbandonate in sacchi dell'immondizia mentre stavano attraversando l'Uruguay. Commenti social improntati al maschilismo imperante e anche "certa stampa" accusarono le ragazze perché si erano avventurate da sole in un viaggio troppo pericoloso per due ragazze sole.)

12 marzo 2016